Paracetamolo mal di gola
Di malanni come il mal di gola nella stagione invernale si soffre spesso. Il paracetamolo può essere un valido rimedio? Molti sono costretti ad andare a lavoro ed ad assolvere ai propri doveri anche con il terribile fastidio del dolore dovuto alla gola infiammata e quindi ricorrono ai farmaci. Un medicinale da banco che più facilmente si trova in casa è il paracetamolo, vediamo cos'è e se è adatto a curare il mal di gola.
Cos'è il paracetamolo?
Il paracetamolo detto anche acetaminofene è una molecola sintetizzata per la prima volta da Harmon Northrop Morse alla fine del 1800. La formula chimica è quella illustrata nella figura. La molecola viene utilizzata soprattutto come farmaco da banco sia da solo o in combinazione con altri principi attivi a partire dalle metà del secolo scorso per curare forme virali da raffreddamento o per alleviare la sintomatologia del dolore in forma acuta o cronica. Il paracetamolo ha dunque proprietà di analgesico (diminuire la sensazione di dolore) e di antipiretico (sono adatti a curare stati febbrili andando ad agire sulla temperatura corporea abbassandola).
Il mal di gola e il paracetamolo
Innanzitutto precisiamo una cosa: qualsiasi medicinale che ha funzione analgesica ed antinfiammatoria deve essere assunto nel rispetto dei suggerimenti del medico, evitando abusi che causano problemi all’organismo.
Il mal di gola è una patologia si manifesta con sintomi non gravi ma fastidiosi come la difficoltà nel deglutire a causa dell’irritazione della zona in presenza di un’infezione batterica o virale. Il sistema immunitario si deve difendere dall’attacco e pertanto scatena quel fastidioso dolore alla gola nel tentativo di porre un rimedio. In questi casi si rivela utile assumere il paracetamolo come terapia d’attacco.
Questo è un medicinale analgesico perché allevia il dolore ed anche un antipiretico che riduce, cioè, la temperatura del corpo se c’è uno stato febbrile. La proprietà analgesica è dovuta al fatto che il farmaco impedisce la produzione di alcune sostanze che provocano il dolore, chiamate prostanoidi.
Il paracetamolo, inoltre, è usato frequentemente e consigliato spesso dai dottori perché è un farmaco “sicuro”: può essere somministrato anche quando il principio attivo, l’acido acetilsalicilico, è controindicato nei casi di ulcera gastroduodenale pregressa o in problemi dovuti alla coagulazione del sangue. Il principio attivo viene facilmente assorbito dallo stomaco. Non ha effetti negativi sulla funzionalità renale e sulla pressione sanguigna.
Il più comune paracetamolo in commercio in Italia è la Tachipirina, introdotta sul mercato nazionale nel 1957. Citiamo anche Efferalgan e Zerinol.
Dosi e modalità di assunzione del paracetamolo per la cura del mal di gola
Il paracetamolo si usa soprattutto negli stati febbrili e nei sintomi più aggressivi come può essere il dolore alla gola. Offriamo adesso informazioni circa la posologia del paracetamolo utilizzato come analgesico, ricordando però che è fondamentale mai fare di testa propria, consultando sempre il proprio medico di fiducia.
Nei bambini la dose consigliata dai pediatri è di 10 mg per ogni chilo di peso del bambino che se è necessario può essere aumentata fino ai 15 mg per chilo. Questa dose può essere somministrata 4-6 volte/die. Attenzione a non eccedere e a non superare le dosi consigliate per chilo di peso del bambino nell’arco delle 24 ore.
Per gli adulti il paracetamolo può essere assunto da 500 o da 1000 ogni 4-6 ore. L’azione del medicinale si ha subito, entro la mezzora dopo l’assunzione.
Ovviamente si raccomanda di chiedere consiglio al medico o al pediatra e di leggere scrupolosamente il bugiardino dove vengono riportate le modalità di dosaggio.
Paracetamolo effetti collaterali
Generalmente il paracetamolo o la classica Tachipirina è meglio tollerata dalla mucosa gastrica rispetto ai farmaci FANS e quindi gi effetti collaterali rispetto a questi ultimi sono minori.
E' comunque importante non abusarne.
Gli effetti collaterali più comuni in seguito all'assunzione di paracetamolo sono:
-
diarrea;
-
dolori addominali;
-
reazioni allergiche sulla pelle come eritemi, orticarie;
-
valori delle transaminasi in crescita;
-
danni morfologici e funzionali a carico del rene e del fegato.
-
trombocitopenia e leucopenia.