Mal di gola e cortisone: somministrazione, risultati, effetti collaterali
Prima di entrare nel vivo della combinazione mal di gola e cortisone, spieghiamo meglio cosa s’intende per mal di gola.
In ambito medico, la forma più comune del mal di gola è associata alla faringite, infiammazione di natura infettiva che colpisce la faringe con le altre due varianti (rino-faringite e faringo-tonsillite) che, oltre alla faringe, interessano rispettivamente anche la mucosa del naso e le tonsille.
La faringite è causata, generalmente, da influenza, raffreddore, mononucleosi (infezioni virali) ma può essere anche di origine batterica.
Mal di gola e cortisone in caso di faringite
Se la faringite è di origine virale, di solito tende a risolversi spontaneamente: per velocizzare la guarigione, si consiglia rimedi naturali come ad esempio gargarismi con acqua tiepida salata, farmaci antipiretici (paracetamolo) ed antinfiammatori (ibuprofene) senza, peraltro, eccedere nella somministrazione per evitare di peggiorare i sintomi e rendere i virus patogeni più resistenti alla terapia.
Se subentrano complicazioni, probabilmente si tratta di faringite batterica che dovrà essere trattata con una terapia a base di antibiotici (azitromicina, claritromicina, nafcillina, amoxicillina, cefradina o telitromicina) oppure di corticosteroidi come il cortisone.
Siamo arrivati al focus dell’articolo, il connubio mal di gola e cortisone.
In quali casi (e per quali cause) è giusto assumerlo?
Cortisone per il mal di gola da mononucleosi
Il cortisone (come il Cortone acetato oppure il Cortis) è indicato per curare la faringite scatenata dalla mononucleosi, causata dal virus di Epstein-Barr che porta anche febbre. Il virus EBV, che ha finora infettato circa il 95% della popolazione mondiale, si trasmette attraverso la saliva (specie con i baci).
Questa malattia porta ad aggravare il mal di gola fino a degenerare provocando l’ingrossamento dei linfonodi. E’ bene, quindi, agire con tempestività attraverso una terapia specifica ed accurata, la cui durata e posologia dipenderanno dalla gravità e dalla prescrizione medica.
Altre cause del mal di gola: quando interviene il cortisone
Mal di gola e cortisone s’incontrano anche in altri casi, non solo per curare uno dei sintomi della mononucleosi.
Il mal di gola, accompagnato spesso dall’ingrossamento dell’ugola e talvolta dal mal d’orecchi, fa parte della sintomatologia derivante non solo da faringite ma anche dall’infiammazione di laringe (laringite), trachea (tracheite) e tonsille (tonsillite).
Altre cause del mal di gola possono essere infezioni all’orecchio, sinusite, rinite allergica, infezione ai denti, reflusso gastroesofageo, il fumo e l’alcol oppure malattie veneree come la clamidia e la gonorrea, mentre un mal di gola persistente potrebbe essere dovuto ad un tumore della laringe o del cavo orale (non sempre maligno).
In molti di questi casi, quando le terapie farmacologiche a base di antibiotici, penicillina, antinfiammatori ed analgesici non bastano ed il mal di gola persiste, diventa necessario assumere cortisonici come il Bentelan (antinfiammatorio molto potente). Tempi di guarigione: 5-6 giorni circa.
Che cos’è il cortisone
I corticosteroidi (cortisone, idrocortisone e prednisone) sono un gruppo di ormoni naturali e sostanze sintetiche simili all’ormone umano prodotto dalla ghiandola surrenale noto come cortisolo.
Le loro proprietà antinfiammatorie ed immunosoppressive vengono notevolmente sfruttate in campo medico per curare molte patologie, tra cui il mal di gola. Sono disponibili in commercio sotto forma di compresse e capsule, polveri e soluzioni, spray, inalatori, iniezioni, infiltrazioni, creme topiche e lozioni, gocce.
Nel caso del mal di gola, va considerato ovviamente il cortisone in compresse o capsule.
Riproducendo l’ormone umano, il cortisone sopprime in modo straordinario l’infiammazione riducendone i segni e la sintomatologia. Il problema è che, insieme all’infiammazione, deprime anche il sistema immunitario. Il cortisone non viene prescritto, di certo, solo per il mal di gola ma per numerose altre patologie come asma, artrite reumatoide, psoriasi, lupus, malattie infiammatorie intestinali, shock cardiogeno e settico, epatite autoimmunitaria fino alla leucemia ed al cancro.
Effetti collaterali da considerare
Come ogni farmaco il cortisone e gli altri corticosteroidi possono provocare effetti collaterali.
Quali sono i rischi?
In caso di terapie prolungate, il cortisone può:
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Far ingrassare perché aumenta l’appetito e, allo stesso tempo, la ritenzione idrica;
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Gonfiare il viso;
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Abbassare le difese immunitarie in quanto si tratta di un immunosoppressore;
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Aumentare l’eccitabilità, quindi potrebbe causare insonnia;
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Creare problemi alla pelle (peggioramento dell’acne, fragilità dei tessuti cutanei);
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Indebolire le ossa (osteoporosi) ed i muscoli;
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Causare diabete o peggiorare quello esistente;
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Provocare sbalzi di umore, ansia a depressione;
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Essere responsabile di ipertensione, glaucoma e cataratta, ulcere dello stomaco;
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Aumentare il rischio di infezioni come herpes zoster, morbillo e varicella.
Tutto questo può succedere soprattutto quando la cura a base di cortisone si prolunga nel tempo.
Il punto è che non esiste un farmaco in grado di agire con straordinaria efficacia e velocità come il cortisone.
Il giusto dosaggio e la durata necessaria per la patologia trattata serviranno ad evitare o ridurre i rischi di effetti collaterali. Su curarsialnaturale.it potete leggere un interessante articolo su come smaltire il cortisone.
Mal di gola e cortisone: i farmaci da assumere
Nei casi più gravi e persistenti di mal gola, il medico può prescrivere il cortisone o il prednisone (un altro farmaco del gruppo di corticosteroidi).
Il cortisone (Cortone Acetato) è un glucocorticoide ad azione di breve durata disponibile in compresse, prescritto per il trattamento dell’insufficienza delle ghiandole surrenali ma anche per allergie ed infiammazioni.
Il prednisone (Deltacortene, Lodotra) e prednisolone sono glucocorticoidi sintetici ad azione media, usati per curare infiammazioni gravi, malattie autoimmuni, ipersensibilità e rigetto di trapianto d’organi. Sono quattro volte più potenti del cortisolo, disponibili in compresse in dosi variabili.